Gay & Bisex
Vita di coppia 10
di FRANK_1987
06.10.2019 |
4.612 |
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"Non uscirò da questo buco così morbido per niente al mondo”
“Ora ti faccio vedere io”, dice Gabriele a Patrizio dandogli uno strattone
Spingendolo..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Un nuovo capitolo uscirà ogni domenica. Questi racconti si collocano dopo la saga “IL FIDANZATO DI MIA SORELLA”Festa mista
CAPITOLO 10
Steso sul materasso, Mario mi ha legato le mani con delle corde lunghe fino alla spalliera e anche i piedi con le medesime corde che arrivano fino ai pomelli della fine del letto. Mi sta dando dei leggeri pugni sui pettorali, degli schiaffi possenti e il mio cazzo e’ più teso che mai. Ho sempre amato tali pratiche e ho sempre desiderato di poterle portare a termine. Da quando sono stato l’anno scorso al Folsom Street Fair ed ho visto un ragazzo legato mani e piedi ad una croce di Sant’Andrea, mi e’ venuta voglia di provare. Non potendo comprare l’oggetto, però, abbiamo optato per acquistare delle corde da usare a letto simulando che sia quella croce sebbene debba stare sdraiato e non in piedi. Mario prende uno dei nostri dildo, lo unge con abbondante lubrificante e poi me lo inserisce dentro il retto che e’ un po’ stretto per via della posizione che ho assunto. Fa dentro e fuori con il giocattolino mettendo una mano sotto il mio culo facendomi stringere più forte le chiappe. In quanto a maestria e ingegnosità non lo batte nessuno e questo mi da molte soddisfazioni perché anche se ci scopiamo a vicenda, sono sempre rimasto lo stesso ragazzo passivo che ero prima di scoparmi il primo culo. Finito di inserire il fallo finto nel mio ano e fatto in modo che non venga spinto fuori, mi succhia il cazzo e per un attimo provo piacere rilassando le mie mucose anali che subito stringo affinchè il dildo non esca e Mario non mi punisca. Non so chi dei due adesso sia l’attivo e chi il passivo. Ho creduto per tutta la vita che ci riceve il pompino e’ la persona attiva nella coppia ma quello che mi sta facendo il mio fidanzato mi fa ricredere. Nonostante si stia ficcando la mia minchia nella bocca, mi sento talmente inerme che posso affermare di essere diventato passivo anche nel ricevere un bocchino. E’ lui che detta il movimento della testa, l’intensità e anche quanto piacere io debba provare affinchè non superi la soglia prestabilita da lui che si e’ trasformato nel mio master. Poi si allontana e mi ritorna vicino con un astuccio nero in mano. So benissimo cosa ci sia dentro e sono felice che voglia usarli, dopo che l’ho quasi costretto a comprarli. Apre l’astuccio ed estrae una sonda uretrale di ferro e un flaconcino di gel. Mario prende il mio cazzo in mano, punta il beccuccio del flacone sulla mia uretra e lo riempie leggermente di gel rinfrescante. Poi ne spalma un altro po’ sulla sonda, impugna la mia minchia per le palle ed avvicina la sonda alla mia cappella. L’oggetto di ferro, aiutato dal gel lubrificante, entra facilmente dentro il mio cazzo. Ogni buco del mio corpo ha ospitato l’organo sessuale maschile ma mai nel buco del mio pene c’era finito qualcosa prima d’ora. La sensazione di avere un corpo estraneo nel meato del mio organo riproduttivo e’ davvero eccitante. Mario fa dentro e fuori con la sonda imitando una improbabile scopata del cazzo. Poi la spinge completamente dentro il mio buchetto ma la curva della mia banana la fa spuntare nuovamente fuori per estrarla successivamente. Gli intimo di riprovare e ne prende un’altra leggermente più grossa della precedente. La infila dove c’era la precedente e poi mi tocca l’uretra dall’esterno facendomi percepire quanto si sia allargato. Mario mi masturba il cazzo mentre al suo interno c’e’ una sonda uretrale che sento toccare l’attaccatura dei miei coglioni. Reclino la testa all’indietro per l’eccitazione che sto provando mentre lui mi sega. Sento partire la sborrata direttamente dal dotto deferente e fermarsi fino a toccare la sonda. E’ così tanta che lo strumento di ferro viene espulso violentemente dal mio cazzo che poi erutta tutto il mio liquido seminale come se fosse il magma di un vulcano.
“Com’e’ stato?”, mi chiede Mario ritornato ad essere un fidanzato premuroso
“Sbalorditivo, una cosa che voglio sicuramente rifare”
“Certo, altrimenti perché abbiamo comprato quei strumenti. Per attizzare il fuoco?”
“Adesso slegami e toglimi questo affare che ho nel culo”
“L’avevo quasi dimenticato”, dice il mio fidanzato sorridendo per poi slegarmi ed io mi tolgo il dildo dal mio povero sederino
Vado in bagno a lavare via ogni residuo di lubrificante che ho ancora dentro, anche nell’uretra. Per pulirla bene devo farmi venire su un’erezione così posso premere il cazzo sulla punta e far entrare l’acqua al suo interno e risciacquarlo. Dopo essermi pulito per bene, decido di andare a fare una passeggiata. Mario e’ andato a lavoro perché oggi i turni li abbiamo diversi. Vado un po’ in spiaggia ma fa freddo anche lì e quindi decido di fare un giro in centro. Mi fermo al bar e mi prendo una cioccolata calda. La ingurgito sperando che mi possa riscaldare, e così succede. Mentre sono seduto ad un tavolino, osservo il barista che sta servendo altri clienti. E’ accaldato per le faccende che deve svolgere ed ha le maniche della camicia arrotolate a metà dell’avambraccio mostrandomi la sua pelle da 20enne. Mi farei scopare molto volentieri da lui ma non so se mi trova attraente perché ogni volta che gli parlo, lui mi risponde a monosillabi per non essere “contaminato” da me. Pago e quando esco dal bar mi trovo davanti Cosimo, l’amico di Agostino. E’ da un bel po’ di tempo che non lo vedo ed e’ una vera gioia per gli occhi.
“Ciao puttanella”, mi saluta “che ci fai qui?”
“Avevo bisogno di bere qualcosa di caldo”
“Cosa? Il latte del barista?”
“No, una cioccolata calda”, gli rispondo seccato
“Che ne dici di venire ad una festa che ho organizzato a casa mia per domani?”
“Direi che e’ un po’ troppo tardi per invitarmi. E poi non voglio stare da solo con te”
“Pensi che possa di nuovo approfittare della tua bocca? Ma se ti e’ piaciuto”, mi dice avendo perfettamente ragione “comunque non saremo da soli. Se vuoi, puoi portare il tuo fidanzato perché ci saranno altri ragazzi”, mi informa facendomi eccitare al solo pensiero di partecipare ad un’altra mischia “ti interessa?”, mi chiede
“Direi proprio di si”
“Lo sapevo che non riesci a restare lontano dai cazzi”
“E tu dai buchi di culo maschili”
“Che ci posso fare? Ognuno ha un debole per qualcosa”
“Hai perfettamente ragione”, gli dico
“Dai, dammi il tuo numero di telefono così ti farò uno squillo e potrai contattarmi”
Do’ il mio numero di telefono a Cosimo e poi ci salutiamo. Per non rimanere da solo in casa, decido di andare a mangiare dalla mamma e da Rafael. Dopo cena, il mio patrigno mi prende da parte e mi domanda cosa sia successo tra me e Agostino, pensando che mi sia portato a letto questo nuovo cognato come ho fatto con quello precedente. Gli racconto tutto, da come ho cercato di sedurlo in vacanza, che l’ho chiamato gay represso, che poi abbiamo fatto pace ma che lui ha successivamente ordito l’agguato di Cosimo nei miei confronti alla festa del suo addio al celibato fino a quando gli ho stretto il cazzo dicendo che quello del suo amico non potrà mai farmi dimenticare il suo sebbene io l’abbia visto solo in foto e non dal vivo. Rafael si tocca vistosamente la patta. Mi fa deglutire e rimpiangere il giorno che ha smesso di scoparmi o farmi fare pompini o semplicemente farmi bere il suo delizioso piscio. Credo che stia di nuovo cadendo in tentazione ma l’arrivo della mamma lo frena prima del tempo. Poi torno a casa e aspetto l’arrivo di Mario.
“Che ne dici?”, domando al mio fidanzato dopo avergli spiegato cosa vuole fare Cosimo
“Mi sembra una grande idea”
“Dici sul serio?”
“Certo, voglio proprio vedere il cazzo che ti sei messo in bocca tradendomi”
“Non e’ stato un tradimento. Diciamo che e’ stato un piacere che Agostino mi ha fatto cercando di farmi dimenticare il suo cazzo”
“Potevi chiamarmi e mi sarei unito a voi”
“Tu mi stavi quasi trovando ma e’ stato Agostino a non farti scoprire nulla mica io”, gli spiego mentre lui annuisce preoccupato “allora, accetti?”
“Eccome se accetto. Quando si tratta di scopare sono il primo a partecipare”
Mando un messaggio a Cosimo e gli do’ appuntamento per la serata successiva. Per fortuna sia il mio turno di lavoro che quello di Mario dobbiamo svolgerlo a mezzogiorno così abbiamo tutto il tempo per prepararci bene. Indosso una camicia a scacchi nera e bianca e uno jeans chiaro mentre Mario si abbiglia con un maglione bordeaux e uno jeans scuro. Poco prima di uscire, Cosimo mi manda un messaggio con il suo indirizzo. Salgo in macchina con il mio fidanzato e poco dopo ci ritroviamo davanti ad una casa arancione. E’ quella tipica abitazione del Sud Italia che ha almeno uno o due lati della casa in comune con un altro edificio. Suoniamo al citofono e ci apre il proprietario dell’abitazione. E’ raggiante e la sua felpa grigia abbinata al pantalone della tuta anch’esso grigio, lo fanno sembrare un topolino che tra poco verrà sbranato due gatti. O sarà il contrario? Ci fa accomodare in salotto e ci offre da bere. Lo informo che Mario sa tutto riguardo a quello che e’ successo a casa di mio cognato. Dopo un po’, una forte scampanella mi fa impaurire. Cosimo si allontana e in seguito rientra nel salone insieme a due suoi amici. Patrizio, 33anni, capelli castani, occhi celesti e Gabriele, 32anni, capelli castani eocchi castani. Patrizio e’ uno spavaldo incredibile e mi fa davvero eccitare appena mi stringe la mano, Gabriele, invece, e’ un po’ più riservato ma credo che si scioglierà con il passare del tempo.
“Vi piacciono questi ragazzi?”, ci chiede Cosimo
“Sono bellissimi”, gli rispondo
“Dei capolavori”, dice Mario
“A voi piacciono queste troiette?”
“Spero che lo siano davvero”, fa Patrizio
“Altrimenti ce le faremo diventare noi”, gli fa eco Gabriele
Avevo proprio ragione a non fidarmi della sua faccia da bravo ragazzo. A volte sono proprio questi ultimi a riservati delle brutte sorprese anche se, in questo caso, se il bravo ragazzo si trasformerà in un master eccellente, tanto brutta come sorpresa non e’. Cosimo si avvicina a me e mi fa alzare. Mi prende per il collo e mi bacia portando la mano sulla mia patta mentre io gli accarezza il corpo. Con la coda dell’occhio, vedo che Gabriele e Patrizio fanno alzare anche Mario, Patrizio si mette tra loro due e si toccano a vicenda i cazzi mentre il mio fidanzato bacia sul collo Patrizio che bacia in bocca Gabriele. Io levo la felpa a Cosimo vedendogli per la prima volta il suo fisico tonico e il suo petto contornato di tanti peletti. Inizio a sbottonare la sua patta e lui fa la stessa cosa con la mia. Ci massaggiamo le minchie da sopra i pantaloni e intanto Gabriele si e’ inginocchiato davanti a Patrizio succhiandogli il cazzo e Mario accarezza il culo alla loro vittima. Anche io mi genufletto e mi prendo il cazzo di Cosimo nuovamente nelle mie fauci. Lo succhio voracemente e lui mi muove la nuca verso il suo bacino mentre io mi aggrappo al suo culo sodo come una roccia. Patrizio si accomoda sul divano e Gabriele inizia a baciarlo lasciando il posto a Mario per succhiare la banana che sta in mezzo a loro due.
“Mmh, che bella bocca”, esclama Patrizio
“E non hai ancora provato questa”, fa Cosimo
“Sembra un aspirapolvere”
“E la sua un’idrovora”
“Ho voglia di fargli il culo”, dice Patrizio
“Anche io”, gli risponde Cosimo
Patrizio si alza facendo smettere a Mario e a Gabriele di dedicarsi al loro uomo e si avvicina a me spostando Cosimo dalla mia bocca e occupandola con il suo cazzo. Cosimo gli da un pugno sulla spalla destra come ammonimento ma poi non tarda a trovare sollazzo aiutato dalle bocche e dalle mani degli altri due ragazzi. Dopo essersi fatto succhiare il cazzo per meno di cinque minuti, Patrizio mi fa alzare per le spalle e mi posiziona a pecorina sul divano. Mi lecca il culo e ci inserisce delle dita mentre io sono a pochi centimetri dal mio fidanzato che smette di baciare Cosimo e bacia me. Patrizio avvolge il suo cazzo con un preservativo e subito dopo me lo pianta nel culo. Mi scopa tenendomi per i fianchi ed e’ allora che gli altri tre partecipanti cambiano ancora posizione. Gabriele si inginocchia davanti al padrone di casa succhiandogli la banana mentre io la succhio a Mario che e’ in piedi dietro il divano. Patrizio muove sapientemente il suo attrezzo nel mio budello facendomi perdere dalla bocca il cazzo di Mario che prontamente me lo rinfila perché di certo non può rinunciare ad un piacere così.
“Posso scoparlo io?”, chiede Gabriele a Patrizio
“Vai a succhiarti la minchia di Cosimo”, gli risponde
“Sei uno stronzo. Guarda che non e’ un buco di tua esclusiva”
“Per favore ragazzi, non litigate. Sono di tutti voi”, gli dico anche se avere degli uomini che litigano per entrare in me, mi fa eccitare
“Hai sentito questa puttana? Vuole anche il mio cazzo”, fa Gabriele mettendosi il preservativo
“Scordatelo. Non uscirò da questo buco così morbido per niente al mondo”
“Ora ti faccio vedere io”, dice Gabriele a Patrizio dandogli uno strattone
Spingendolo violentemente, anche il suo pene esce dal mio culetto con violenza e mi fanno male. Mentre me lo tocco per dargli un po’ di sollievo, vedo che Patrizio e Gabriele si guardano con sfida, poi Gabriele da un bacio stampo a Patrizio che sorride e lo allontana dandogli una manata in faccia. Patrizio si allontana con Mario e lo fa sdraiare a terra su un tappeto. Gli lecca il culo preparandolo per la scopata e facendo il conto alla rovescia con Gabriele, ognuno entra in noi allo scadere del tempo. I 19cm centimetri del cazzo di Gabriele sono tutti dentro al mio retto. Riesco a sentire i peli pubici solleticarmi le natiche mentre le sue mani salgono dal mio coccige lungo la mia schiena posizionandosi sulle spalle usandole come cardini per la sua scopata. Il suo membro ha la stessa lunghezza del mio e mi sembra come se mi stessi scopando da solo. Anche Patrizio, con i suoi 20cm, si sta trombando il secondo culo della serata, quello del mio fidanzato che si masturba il cazzo lentamente. Io invece non ho ancora avuto modo di farlo perché tra una scopata e l’altra ho usato le mie mani per aggrapparmi allo schienale del divano per evitare di cadere. Cosimo si e’ seduto su una poltrona e si sega guardando un po’ me e Gabriele e un po’ Patrizio e Mario.
“Chi mi offre il suo culo?”, domanda Cosimo
“Io”, rispondiamo all’unisono sia io che Mario
“Io direi di provare prima quello di Giulio”, dice l’amico di mio cognato “ho già assaggiato la sua bocca e adesso mi faccio il suo culetto e poi sono da te”, continua rivolto verso Mario
“Sbrigati che lo voglio nel culo”, gli dico
“Togliti Gabriele, questa troietta mi reclama”
Gabriele esce dal mio culo, si masturba il cazzo ancora avvolto nel preservativo e lo se lo toglie. Cosimo prende il posto dell’amico e dopo aver foderato anche lui il suo obelisco di carne umana con un condom, mi penetra dolcemente. Sono molto felice che i suoi 18cm siano adesso nel mio intestino piuttosto che nella mia bocca ma le ginocchia cominciano a farmi male perché sono già tre cazzi che sto prendendo a pecorina e vorrei cambiare posizione. Se non mi concedono un cambiamento e’ anche perché più soffro e più loro si ricaricano come se fossero dei parassiti delle piante che prendono nutrimento indebolendo la coltura. Patrizio esce dal buco del mio fidanzato e lo fa mettere nella mia stessa posizione ma poi e’ Gabriele ad entrargli dentro. Patrizio ora si limita e sedersi a bordo di un cuscino del divano e si fa succhiare il bastone da Mario che mugola sia per la bocca occupata ma anche per il pressare del pene di Gabriele nel suo foro anale. Capendo la mia sofferenza, e soprattutto quella delle mie ginocchia, Cosimo esce dal mio culo, mi ribalta sul sofà, mi alza la gamba sinistra e riprende a trombarmi come se non avesse smesso. Finalmente sento un po’ di sollievo e posso anche masturbarmi il cazzo guardando in faccia il mio scopatore. I suoi capelli selvaggi gli si spostano tutti davanti agli occhi e sta sudando come un maiale. Posso vedere chiaramente le goccioline di sudore fuoriuscire dai pori del suo magnifico corpo che io accarezzo con una mano bagnandola e poi leccandola.
“Scopami Cosimo…ooohhh…scopami più forte”, lo incito
“Certo che ti scopo, troia”
“Dai Gabriele, dai”, fa Mario contro il suo scopatore
“Che baldracca”
“Devi convincere…aaahhh…Agostino per favore”, dico a Cosimo “convincerlo a…uuuhhh…scoparmi”
“A lui non sono mai interessati i froci come te”
“Ma ha sempre…ooohhh…fatto tutto quello che gli hai…aaahhh…chiesto. Ti ascolterà…uuuhhh…anche questa volta”
“Vedrò cosa posso fare”, mi risponde lasciandomi una tenue speranza “ma adesso stai zitto e fatti scopare perché non e’ per niente piacevole parlare di un cazzo mentre ne hai un altro nel culo che ti martella”, mi dice perché evidentemente l’ho mortificato parlandogli di Agostino mentre invece dovevo esaltare le sue qualità di trombatore
Le mie viscere proseguono ad essere scopate da Cosimo. E’ un mandrillo di prima categoria, sa usare perfettamente il suo cazzo e questo mi piace. Gabriele, invece, smette di farsi il culetto del mio fidanzato, si toglie il preservativo e gli da in bocca il suo cazzo insieme a Patrizio. Pure Cosimo esce dal mio culo togliendosi il preservativo e gettandolo a terra. Io invece lo raccolgo e me lo metto in bocca per gustarmi gli umori del suo pene, che sono all’interno del prodotto di lattice, ma anche i miei, che sono all’esterno del goldone. Patrizio si alza dal divano, fa poggiare Mario con la testa sul cuscino e poi si mette a cavalcioni su di lui. Ma non si fa scopare, inizia a martellare le fauci del mio compagno mentre Gabriele gli succhia il cazzo. Da dove sono io, che sto ancora lucidando il manico del padrone di casa, posso notare che anche Patrizio ha il culo rotto. Gli piace prendere cazzi e dare il suo a chiunque. Smetto di succhiare il cazzo di Cosimo e mi prendo la scatola dei preservativi. E’ vuota e’ allora inizio l’altra. Mi alzo e, incamminandomi verso Patrizio, indosso il condom, sputo sul mio pene ungendolo e poi mi abbasso leggermente in modo che io possa raggiungere il buchetto del ragazzo e gli sono dentro. Sebbene sia già stato scopato, non si aspettava una cosa del genere e allora lo afferro per le spalle impedendogli di muoversi. Patrizio sta tentando di liberarsi e Gabriele mi viene in aiuto perché gli prende le mani, gli torce le braccia all’indietro come se fosse in arresto e mi aiuta a tenerlo fermo mentre gli scopo il culo.
“Siete degli stronzi”, ci apostrofa Patrizio
“Adesso chi e’ la troietta?”, gli domando “pensavi che solo a me potesse piacere il cazzo? Come potevi pensare una cosa del genere mentre mi scopavi, sapendo che anche tu ti sei fatto rompere il culo?”, continuo scopandomi Patrizio
“Fottiti, frocio di merda”, mi insulta
“Guarda che il frocio sei tu in questo momento”, gli faccio notare
“Ti ammazzo, schifoso ricchione, ti ammazzo”, mi minaccia
Non so perché stia facendo così se si e’ fatto scopare da altri prima di me. Forse non se lo aspettava o forse non vuole essere trombato da chi fa anche la parte passiva. Ma allora non dovrebbe provare ribrezzo anche per se stesso se e’ versatile come lo sono stato io stasera? Senza attendere una risposta, che non voglio neanche avere, proseguo nel fottermi il culo di Patrizio. Cosimo e’ così tanto eccitato che deve smettere di segarsi altrimenti sarebbe venuto sul pavimento muovendo il cazzo come se fosse il batacchio di un orologio ma all’insù. Scopo Patrizio ancora per un po’ ma poi Gabriele lascia andare le sue mani e il ragazzo trova la forza di ribellarsi a me facendo uscire il mio membro dal suo buchetto rotto. Si sdraia sul divano e inizia a masturbarsi il cazzo. Tutti noi capiamo cosa desidera ricevere addosso e mentre Cosimo si inginocchia su un cuscino del divano fra le gambe di Patrizio, io, Mario e Gabriele ci sistemiamo in piedi dietro al sofà. Segandoci mentre Patrizio ci tocca le palle oppure allunga una mano sfiorandoci il perineo, il primo che raggiunge l’orgasmo e’ Mario che sborra sul fianco sinistro di Patrizio. Il secondo sono io che, posizionato sopra la faccia del ragazzo, gliela inondo con il mio sperma che gli raggiunge anche un capezzolo. In seguito tocca a Cosimo eiaculare sopra il cazzo di Patrizio e la sua mano usata per darsi piacere infine Gabriele schizza il suo nettare nell’interno coscia del ragazzo spavaldo ma dal culo slabbrato. Con le mani spalmiamo le nostre sborre lungo il corpo muscoloso e leggermente villoso di Patrizio che sorride soddisfatto tenendo gli occhi chiusi per evitare che il mio succo scrotale, sparatogli in faccia, si sciolga e gli finisca negli occhi. Ci allontaniamo da Patrizio che si alza dal divano e poi mi prende per il collo.
“Questa me la paghi”, mi dice
“Ma che cosa vuoi farmi pagare se ti sei fatto scopare da altri prima di me?!”
“Ma non erano dei frocetti come te. Erano degli uomini”, mi spiega ed io c’avevo visto giusto “se lo rifarai la prossima volta ti ammazzo”, prosegue
“Quindi ci rivedremo ancora? Cerca di allargare il tuo culetto con qualche dildo se la prossima volta che ti scoperò non vorrai provare dolore”, lo stuzzico
Patrizio vorrebbe colpirmi ma Cosimo glielo impedisce. Il ragazzo si pulisce, si riveste in fretta e furia e poi si allontana dalla casa stile Eyes Wide Shut. Io, Mario e Gabriele, invece, rimaniamo a dormire da Cosimo. Non ci va di farci vedere dai nostri vicini che rientriamo tardi in una sera di Febbraio facendo capire di essere stati a fare baldoria chissà dove, anche se effettivamente e’ successo. Il mattino seguente, dopo aver fatto colazione a casa dell’amico di mio cognato, mi metto l’orologio e lui mi si avvicina.
“Giulio, scusami per aver approfittato di te all’addio al celibato di Agostino”
“Non devi scusarti, in fondo mi e’ piaciuto”
“Però ieri sera ho provato un po’ di vergogna per quello che ho fatto, soprattutto dopo che Patrizio ti stava quasi picchiando”
“Non farne un dramma. Ormai e’ successo. Quello che dovrebbe sentirsi in colpa e’ Agostino che ha teso una trappola ad un suo parente”
Lui mi sorride annuendo, gli do una carezza sulla guancia e vado via insieme a Mario e Gabriele.
FINE CAPITOLO 10
TO BE CONTINUED
QUESTA E’ LA STORIA DELLA MIA ADOLESCENZA, SCRITTA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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